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Valter Vecellio, giornalista RAI, un mattino vicino al Pantheon a Roma, riconosce Ennio DI Francesco, il commissario di polizia che il 24 luglio 1975, Capo della Narcotici romana, arrestò Marco Pannella nella sede del Partito Radicale a Roma perché stava provocatoriamente fumando uno spinello. Lui c'era, e Marco era il suo maestro. Lo chiama: scherzando; "Commissario, non può immaginare quante pernacchie le feci quel giorno. Posso offrirle un caffè?". Questi sorride, accetta. Si seggono, parlano. Tra loro nasce un'amicizia, come quella nata tra il "Commissario" e Pannella dopo l'arresto: le "due cocce toste abruzzesi" come dice il titolo della piéce teatrale che presto uscirà! Il libretto dell'intervista, stampato anni fa da Noubs con le prefazioni di Marco Pannella e don Andrea Gallo, il prete rivoluzionario amico di entrambi, viene ripubblicato in ricordo di "Marco" di cui ricorre nel 2020 sia l'anniversario della nascita, il 2 maggio 1930 a Teramo, che della morte, il 19 maggio 2016 a Roma. Si aggiunge la prefazione di Gianfranco Spadaccia, che quel fatidico giorno dell'arresto c'era, radicale storico, amico di Marco.