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Le case, si sa, conservano sempre nel tempo una traccia dei propri abitanti e delle loro storie. Durante il restauro di un alloggio signorile nel centro di Torino saltano fuori due ritratti, un diario e un mazzetto di lettere datate 1889: raccontano di un amore clandestino e di un omicidio. "Il materiale" scrive De Rienzo, "era dunque già pronto per un romanzo. Bastava dargli una struttura". Traendo spunto da un reale fatto di cronaca, che tenne viva l'attenzione delle Gazzette torinesi alla fine dell'Ottocento, De Rienzo ricrea nitidamente gli ambienti dell'epoca, tra i perversi meccanismi della spregiudicata finanza italiana e il chiacchiericcio dei cronisti mondani e giudiziari.