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Parigi, estate 1789. Il quartiere si è caricato di storia, il Faubourg Saint-Antoine entra nella Rivoluzione. La vecchia abbazia di Saint-Antoine-des-Champs, suo angelo custode, sparisce nella tormenta. La fine dell'Ancien Régime colpisce dolorosamente il mondo degli ebanisti, gli artigiani del legno, per quanto feriti, sopravvivono, sempre pronti a riprendere in mano i propri attrezzi al primo segnale di tranquillità. Tuttavia la vita continua, ciascuno cerca di tener duro, di vincere l'angoscia che il Regime del Terrore distilla in seguito come un veleno. Passano la Rivoluzione e anche il Consolato, arrivano l'Impero e le nuove generazioni. Dopo la tormenta nascono nuove imprese in cui il dolore, l'amore e la gioia si intrecciano con il mogano acajou e il legno chiaro. Attraverso i suoi personaggi antichi e nuovi, attraverso i loro dispiaceri, le loro gioie, i loro amori, Jean Diwo fa rivivere qui, al presente, trent'anni dell'epopea della vecchia comunità del mobile: ebanisti, falegnami, cesellatori, doratori di ogni legno...