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In un viaggio in solitaria di oltre 10.000 chilometri in Alaska, l'autrice percorre i sentieri dei cercatori d'oro, dei pionieri e dei cacciatori di balene. Lassù, ai confini del mondo, si imbatte in una natura umana forte e gentile, ma tocca con mano i risultati catastrofici del riscaldamento globale e delle crudeltà dell'uomo bianco. Un libro che racconta la scoperta dell'Alaska, una "ultima frontiera" che contrappone la sicurezza della vita comoda, moderna e consumistica, alla incertezza costante di chi ha scelto la libertà. Oltre il Circolo Polare Artico la solitudine tocca le vette più alte e il silenzio bianco regna sovrano. Sarà il capitano Roy, del popolo Inupiaq, ad aprire le porte alle tradizioni antiche della sua gente, ma anche a rivelare la dura realtà di un mondo senza scrupoli in lotta per il petrolio e per il denaro; l'orso polare - il gigante gentile dell'Artico- è tra le prime vittime di cambiamenti irreversibili.