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"Lei" è un libro che racconta "quarant'anni di amore: i primi venti di un sentimento potente, tenuto nascosto, talvolta negato e barattato; quattro anni in cui è esploso in una passione calda, fremente e coraggiosa (...) e poi anni e anni insieme che mai hanno conosciuto la noia". Attraverso una scrittura piana e trasparente e, al tempo stesso, introspettiva e intensa, l'autrice racconta l'incontro di due infanzie, di due mondi e due geografie che oltrepassano le lontananze. Il libro è percorso da vari generi letterari, dal diario alla poesia, fino all'utilizzo, in modo originale, di un'insolita forma epistolare composta dai numerosi sms che ne accompagnano la trama, rendendola avvincente e mai scontata. "Lei" è la storia di un amore che mette in discussione, senza chiasso, le consuetudini sociali e scardina quelle imposte da una scelta religiosa. Nella sua narrazione, Bianca Maria Lapieve si aggancia e si nutre a tutta quella letteratura che esplora e racconta gli insondabili intrecci della vita e percorre la complessità emotiva ed estetica dell'esperienza amorosa, mai riducibile a una dimensione, solo e tutta, sessuale. "Lei" non è un racconto di genere, ma semplicemente un racconto d'amore. "Lei" è Bea e, al tempo stesso, è Alice, ma "Lei" è anche la vita, la vita di loro due, di "quell'esorbitante esistenza che è scaturita nel loro cuore".