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C'è un'ombra nel passato di Morrow e, sebbene il debito con la giustizia sia stato saldato e lui abbia persino cambiato nome, sono ancora in troppi a ricordarlo. Ed ecco perché Morrow si ritrova prigioniero volontario in una casa deserta, con molte stanze e troppe serrature, sorvegliato a vista da Morden, un ambiguo personaggio; da Francie, il suo grottesco tirapiedi; da un boss della malavita con una passione quantomeno singolare per i travestimenti assurdi, e addirittura da un cane, che sembra vigilare su di lui con sguardo quasi umano. In realtà è la più improbabile (e la più logica) delle catene a vincolarlo alla casa di Rue street: un corpo fragile, bianchissimo, ansioso di esplorare il confine tra piacere e dolore. Morrow chiamerà questa donna A., come Atena, figlia di Zeus nata dalla testa del padre, simbolo dell'immaginazione che diventa carne...