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Concepito in parallelo a un'altra iniziativa che impegna Liguori editore, che si concretizzerà con la stampa dell'intero testo inglese della prima edizione dell'opera principale, questo volume vuol essere, a trecento anni dalla nascita, un omaggio a un grande economista dimenticato, ma non per questo, soprattutto nell'attuale situazione dell'economia mondiale, poco importante o poco attuale. Con la sua "Inquiry into the principles of political oeconomy", pubblicata nel 1767, nove anni prima della "Ricchezza delle nazioni", James Steuart rappresenta un'alternativa all'evoluzione che l'economia politica ha preso con Quesnay e Smith. Un'alternativa che vede le sue origini in Law e troverà i suoi sviluppi, quasi due secoli dopo, nella "General Theory" di John Maynard Keynes. Il suo punto di forza è l'analisi del ruolo della moneta e del credito nel processo economico, associata al riconoscimento del ruolo insostituibile che deve svolgervi lo Stato: il tutto nella prospettiva di realizzare, nelle società moderne, in cui gli uomini sono liberi, ma privi in gran parte dei mezzi di sussistenza, quella condizione di piena occupazione che il mercato, da sé, non è capace di produrre.