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Tra regno borbonico e stato unitario, da Vincenzo Russo a Carlo Pisacane fino all'arrivo di Michail Bakunin a Napoli nel 1865, si snoda il percorso della formazione di un movimento socialista e rivoluzionario nell'Italia meridionale. Un movimento che ha radici nell'illuminismo, nel giacobinismo democratico e in quelle correnti critiche nei confronti dello sviluppo del capitalismo che hanno a lungo caratterizzato il pensiero politico-sociale nel Mezzogiorno moderno. Gli autori si soffermano sulle vicende del socialismo libertario, dal 1848 alla formazione della prima Sezione Napoletana dell'AIL nel 1869, esaminando fuori degli stereotipi le origini dell'idea socialista nel difficile contesto storico-sociale meridionale.