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Gli anni 2007-2010 hanno visto il verificarsi di sconvolgimenti economici che hanno segnato profondamente i mercati finanziari globali, provocato il fallimento di numerosi istituti bancari e diffuso tra gli investitori il timore di una depressione della portata analoga a quella del 1929. Tali eventi hanno dato inizio ad un acceso dibattito inerente la regulation dei mercati finanziari e la stabilità del sistema bancario. In tale contesto numerosi studiosi hanno fortemente criticato la valutazione delle attività e delle passività secondo il principio del Fair Value, attribuendole effetti pro-ciclici e di contagio tra i vari istituti finanziari. Il presente studio si inserisce in questo dibattito con l'intento di verificare se il fair value informa gli investitori sul rischio di liquidità delle imprese europee finanziarie e non finanziarie. Analizzeremo le reazioni degli investitori di fronte a N key-crisis events (liquidity contracting events e liquidity expanding events) avvenuti nel corso della crisi finanziaria con l'obiettivo di verificare se tali reazioni sono condizionate dai tre livelli di liquidity risk disclosure previsti dalla fair value accounting. Questo approccio consente di valutare la rilevanza che le risk information, insite nella fair value hierarchy, hanno sui rendimenti azionari delle imprese e fornisce indicazioni ai regulators circa l'utilità della fair value disclosure.