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Il barone Amedeo Guillet, nato a Piacenza nel 1909, fu ufficiale di cavalleria del Regio Esercito, campione di equitazione (superò le selezioni per le Olimpiadi di Berlino) e veterano della conquista dell'Etiopia nel 1936. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si trova nell'Africa orientale italiana, al comando del Gruppo Bande Amhara a cavallo, un reparto formato da eritrei, etiopi e yemeniti che gli sono fedelissimi. Compie azioni decisive: durante la battaglia di Cherù guida una carica travolgente che quasi gli permette di catturare il quartier generale nemico e riesce a ritardarne l'avanzata, dando il tempo agli italiani di riorganizzarsi. Dopo la disfatta conduce una vera e propria guerra personale contro gli inglesi, con imprese tanto eccezionali che i suoi uomini lo soprannominano cummundar-as-sheitan, il "comandante diavolo". Alla fine, tuttavia, deve fuggire e nascondersi finché, travestito da arabo, non riesce ad arrivare nello Yemen, dove diventa consigliere della famiglia reale. Dopo la guerra abbandona la carriera militare e diventa diplomatico nei paesi arabi, per poi ritirarsi nella campagna irlandese fino alla morte, a 101 anni. Sebastian O'Kelly ha raccolto dalla viva voce del protagonista il racconto delle avventure del Lawrence d'Arabia italiano.