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Figlio di un ex calciatore, "migrante economico" nel Nord Italia, magistrato sotto scorta, candidato scomodo... Le vite di Michele Emiliano sono molte più di una. La sua storia comincia in una Bologna in cui l'integrazione sociale era ancora una realtà, attraversa una Sicilia martoriata dalla criminalità, per continuare in una Bari capace di scrollarsi di dosso una lunga tradizione politica per gettarsi nell'avventura del cambiamento. Percorre un'infanzia più ricca di principi che di denaro, la scoperta della politica e il lutto per la morte di Berlinguer, la lotta alla mafia nelle trincee delle procure e la tragica stagione delle stragi di Capaci e via D'Amelio. Ci porta nel dietro le quinte di campagne elettorali travolgenti, e poi di imprese affrontate in nome della cultura e dell'ambiente, dalla demolizione dell'ecomostro di Punta Perotti al restauro del teatro Petruzzelli, fino al referendum No Triv. E scandisce i punti saldi di un programma indispensabile per l'Italia, fatto di lavoro, istruzione, democrazia partecipata, diritti. Tra cui quello alla felicità. Michele Emiliano parla in questo libro con la sua voce più autentica e appassionata, piena di forza, di ironia, di irriducibile fiducia nella vita e nelle possibilità del Paese. Costruisce così, più che una tradizionale autobiografia, una storia sentimentale, nel senso più alto, della politica italiana. Di ciò che è stata nei suoi momenti migliori, grazie ai più eroici servitori delle istituzioni. Di ciò che è quando incontra i talenti di cui è piena l'Italia e gli slanci di cui è capace. Di ciò che potrebbe essere, basta che lo vogliamo. Perché "chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso".