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Un'infanzia privilegiata, nel cuore dell'Inghilterra delle vaste tenute e delle battute di caccia. Un'adolescenza vivace e senza pensieri, tra feste, poesie e fantasticherie romantiche. Poi Oxford, la libertà, l'amicizia, i flirt con il loro strascico di pianti e risate. Fino al grande amore, che ha il volto di un amico di famiglia di qualche anno più grande, un pilota militare bello e sfrontato con cui scoprire il sesso, l'intimità, il piacere di progettare un futuro comune. Questa è stata la giovinezza perfetta di Diana Athill, finché la guerra non è arrivata a macchiare il mondo con la sua plumbea tristezza. Perdere l'amore e la fiducia - in se stessi e negli altri è sempre un'esperienza devastante. Per la giovane Diana fu la brusca interruzione di un lungo sogno, l'inizio di un inconsapevole, lentissimo percorso di guarigione e rinascita. Nel suo primo memoir, scritto all'età di quarantatre anni, la Athill racconta una storia onesta e coraggiosa, quella del suo amore burrascoso e intenso per la vita.