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La vita di una famiglia operaia, segnata dal decoro di un'onesta povertà, viene sconvolta quando la fabbrica in cui lavora Ottavio, marito e padre, trasferisce la produzione all'estero e chiude. La "morte" dell'emarginazione colpisce uno a uno i membri della famiglia, fino alla figlia minore, la sedicenne Marianna: un breve incontro d'amore dà luogo a una gravidanza non compresa, vissuta come possessione diabolica e destinata a finire in tragedia. Il nuovo romanzo di Andreoli è intessuto di temi-chiave come la prepotenza del denaro, il cinismo di questa epoca, il ricordo dei morti come forza vitale, l'assenza di Dio e la presenza di Cristo, unico conforto laico.