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La riforma costituzionale del 2001, imperfetta e spesso problematica se letta insieme alla precedente "riforma Bassanini", è stata interpretata dalla Corte costituzionale con una frequenza senza precedenti, e ciò apre un'ampia prospettiva di lavoro per la scienza e per il diritto costituzionale. Il campo delle risorse naturali, in cui si intrecciano categorie antiche come quella della proprietà e dei beni pubblici e problematiche attuali come quella costituzionale della "tutela dell'ambiente e dell'ecosistema", pone il legislatore davanti alla necessità di scegliere se affrontare le nuove necessità normative con gli strumenti legislativi - segnati dalla generalità e dall'astrattezza, ma non più dalla stabilità - oppure ricorrendo a categorie non nuove, ma da ripensare e adattare alla realtà complessa e conflittuale odierna: quelle della "regolazione" e della "normazione tecnica".