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Le 392 lettere di Salvator Rosa (1615-73), che ci sono pervenute, sono una delle maggiori testimonianze biografiche dell'intero Seicento italiano; esse ci rivelano aspetti insoliti e intimi della vita e della personalità di uno dei più noti artisti dell'epoca. Il carteggio si dipana nell'arco di trent'anni, dal 1640 a pochi giorni dalla morte, fornendo notizie sul suo lavoro, gli stati d'animo, le vicende familiari, l'intensa amicizia che lo legò a Giulio Maffei e Giovan Battista Ricciardi, i principali corrispondenti.