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A l'"École des femmes" - primo capolavoro di Molière, del 1662 - toccò forse il più strepitoso successo che il commediografo francese abbia ottenuto in vita, non già per il numero di repliche ma per il clamore e la fama: «Ho trovato posto per miracolo», dice il Marchese della Critique de l'École des femmes (1663), «all'ingresso è mancato poco che morissi soffocato, e mi hanno pestato i piedi come mai prima d'ora»... Non si tratta, però, della seconda parte di un dittico sul matrimonio, di cui la prima sarebbe la Scuola dei mariti. Piuttosto di una ripresa e di un approfondimento della commedia dell'anno prima: sfrondando gli effetti comici, Molière distilla qui il concentrato e armonioso organismo della sua commedia di carattere.