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Le "Sentenze" sono una delle testimonianze speculativamente più rilevanti del rapporto tra Plotino e Porfirio. Quando, sul finire del III secolo, Porfirio fece il suo ingresso nella scuola romana di Plotino, varcò la soglia di un luogo sacro, dove il maestro e i suoi discepoli si impegnavano a condurre una vita di rinunce, fatta di dieta frugale e scarso sonno; dove si leggevano commentari di filosofi platonici, aristotelici e pitagorici; dove si scrivevano le ultime pagine, poi raccolte e pubblicate dallo stesso Porfirio, di una tradizione filosofica che affondava le proprie radici nell'aureo magistero di due altri pensatori indissolubilmente legati tra loro dalla storia: Socrate e Platone.