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L'intento di J. Habermas è di trovare una forma soddisfacente di integrazione per la società moderna complessa e pluralista. La prospettiva assunta è post metafisica e procedurale e, in quanto tale, contraria a qualsiasi prospettiva filosofica, sociologica e politica che pretenda di spiegare e di progettare il mondo all'interno di un unico quadro teorico. La situazione di dis-accordo razionale che ne consegue non trova Habermas rassegnato di fronte a concezioni riduttive della ragione. La sua proceduralità non è un pragmatismo scettico. La via da lui scelta è quella della razionalità comunicativa, che è tutt'altro che strumentale, si attiva con il medium del linguaggio e prospetta un'intesa nel futuro. Per Habermas l'eredità del lógos è irrinunciabile. Ne sono figure portanti il soggetto, l'intersoggettività, la trascendentalità, l'universalità, l'eticità e anche il fattore religioso, considerate un poderoso potenziale razionale racchiuso nella vita quotidiana, un autentico livello teorico della prassi e una preziosa riserva per la comunicazione: preservano i vari tipi di Diskurs della comunità intersoggettiva dalla banalità della chiacchiera e dal dramma dello scacco.