Tab Article
I quasi cinquant'anni che intercorrono tra la prima e la seconda edizione di questo volume del "Commentario del Codice Civile" consentono di misurare i segni del tempo e la profondità dei mutamenti che esso ha provocato sui contratti, il riporto e la permuta, che nel 1966 ne furono l'oggetto: inversamente proporzionale, potremmo dire nel nostro caso, tra il primo e la seconda. Il riporto, quasi travolto dalla rivoluzione dei mercati finanziari e dall'irrompere di nuovi strumenti operativi, e perciò condannato all'obsolescenza di parti significative delle sue funzioni originarie; la permuta, rimasta imperturbabilmente intatta al confronto con le metamorfosi dell'economia, e se mai "recuperata", dall'angolo morto in cui le sue radici nei primordi dell'attività mercantile sembravano confinarla, per assolvere a nuove funzioni (nell'edilizia, ad esempio) o addirittura vedere, dinanzi alle crisi epocali di questi ultimi anni e al risorgere di forme elementari di scambio, un possibile e inatteso ritorno di fiamma di quelle più antiche.