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Alla soglia degli ottant'anni la più riverita penna del giornalismo britannico, Honor Tait, famosa tanto per un cinquantennio di reportage scottanti dai più importanti scenari internazionali, quanto per le rutilanti frequentazioni culturali e mondane, si appresta a dare alle stampe la sua ultima fatica. Per un infelice qui pro quo, a intervistarla per conto del prestigioso supplemento culturale "Sunday" viene spedita la ventisettenne Tamara Sim, contrattista precaria per il settimanale di costume "Pssst!" e reginetta delle classifiche dell'in e dell'out fra i vip della tv. L'incontro fra due donne tanto diverse diventa anche scontro fra antitetici approcci al giornalismo: quello impegnato, di prima linea di Honor, sicura di sé sui principali teatri bellici dal secondo dopoguerra in avanti; e il gossip selvaggio in cui sguazza Tamara, ochetta sbadata e un po' ignorante che, anziché fra le pieghe della Storia, per mestiere fruga fra le lenzuola e negli armadietti dei medicinali delle celebrità pop. Insomma, Martha Gellhorn incontra Bridget Jones, e l'esito sarebbe scontato. Non fosse che a legare l'improbabile duo c'è la comune determinazione a raggiungere il proprio obiettivo: per Honor, riscrivere l'articolo sulla liberazione di Buchenwald; e per Tamara, trovare lo scoop che la sottrarrà al sottobosco dei tabloid per trasformarla in una firma. Un impietoso ritratto del mondo dell'informazione e dei meccanismi che regolano "il mercato delle news".