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L'autoritratto per nulla indulgente di una figlia della borghesia milanese, compressa nel devastante vuoto degli anni Ottanta. Coi genitori separati, un padre amorevolmente assente, una madre un tempo bellissima e ora vittima dell'alcool, una "borderline, o pazza, o una stronza scandalosamente viziata" che brucia la propria vita nel desiderio impossibile di una famiglia normale; con il corpo anoressico e nella mente solitudini e abusi, e che a tutto non sa e non può che opporre una vita alla deriva, tra droga, uomini e prostituzione. Poi, la felicità che tanto desiderava finalmente si sfoga nella scrittura. Venti anni di vita in fuga raccontati all'impazzata, quasi non potesse nascondere la sua medicina: smettere di cadere nel buio scrivendo.