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Ragazzi che nel dopoguerra giocano con quel che trovano, fossero anche residuati bellici; giovani partigiani nascosti nei boschi dell'Appennino; bambini che assistono stupefatti alle complicate macchinazioni degli adulti. E indigeni astuti, pensionati ormai al finale di partita, cocchieri palermitani che devono saper tenere un segreto. Sette racconti poetici, ironici, anche crudeli in cui Guccini tratteggia delle figure, inquadra dei dettagli, ne sottolinea altri, in una successione di vicende che sono altrettanti squarci di esperienza, lampi di vita ora malinconica, ora arguta, ora straziata.