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Le fotografie hanno un modo strano e potente di plasmare il modo in cui vediamo il mondo. Le immagini di maggiore successo entrano nella nostra coscienza collettiva, definendo periodi, facendo la storia, o semplicemente toccando qualcosa di così profondamente umano e universale da divenire icone importanti in tutto il mondo. Per esplorare la loro eccezionale influenza, Photo Icons pone sotto il microscopio alcune delle più importanti pietre miliari della storia della fotografia. Da alcune delle prime fotografie, come la vista sui tetti di Nicéphore Niépce del 1827, che richiese un'esposizione di otto ore, e la famosa veduta della strada di Louis Daguerre del 1839 passando per Martin Parr, questo libro ripercorre la storia della fotografia e al tempo stesso analizza caso per caso il suo impatto a livello sociale, storico e artistico. Il libro approfondisce gli scatti surrealisti sperimentali degli anni Venti e il fotorealismo granuloso degli anni Trenta, compresa Migrant Mother di Dorothea Lange. Conosciamo rivoluzionari (Che Guevara) e rubacuori (Marilyn Monroe) e sperimentiamo l'ampio spettro delle emozioni e delle esperienze umane di cui la fotografia ci offre vivida testimonianza: dall'euforia del Bacio davanti all'Hotel de Ville (1950) di Doisneau all'orrore di Napalm Girl di Nick Út, che ci mostra Phan Th? Kim Phúc, una bambina vietnamita che corre nuda in direzione dell'obiettivo, in fuga dal napalm scaricato dalle forze aeree del Vietnam del Sud.