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Mariano Moroni mostra l'esistenza di una inventiva umana il cui genere non è mai stato osservato prima, al confine tra arte e progetto. Con scritti, dipinti e soprattutto immagini fotografiche, il libro condensa la sua attività esplorativa nelle sedi produttive di grandi aziende i cui stabilimenti rappresentano giacimenti straordinari e sorprendenti. Nei vasti laboratori seleziona i manufatti realizzati dalle maestranze, frutto della sapiente manualità artigiana. La particolare forma di autocostruzione scaturisce dall'impiego improvvisato dei materiali di scarto attuando una inconsapevole e felice forma di design sostenibile. Questa originale attività appartiene a un microcosmo diffuso ma nello stesso tempo invisibile per i più, distratti come siamo dal design globalizzante dell'industria dei consumi. Mariano Moroni valorizza questa pratica teorizzando il manifesto del Design Invisibile nel quale trova ispirazione per le sue opere nel campo dell'arte visiva. Citando il pensiero di Duchamp: «L'oggetto usuale è promosso alla dignità di oggetto artistico dalla semplice scelta dell'artista».