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Il campanello suonò come faceva tutte le notti, ormai da quattordici anni, alle tre e un quarto. Anna sapeva chi era e quindi si mise la sua solita vestaglia bianca, le sue pantofole bianche e scese le scale con il cuore a mille. Stavolta sarebbe stato diverso, se lo sentiva. Quando aprì lo spioncino si accorse che, anche quella notte, quel suono lo aveva sentito solo lei e al di là della porta non c'era nessuno. Si girò, quindi, nuovamente rivolta alle scale e si sentì di colpo invecchiata di almeno altri dieci anni. Immobile, diede un'occhiata alla sua casa immersa nella penombra e arredata di mobili vecchi quasi quanto lei. Non avevano un'anima però loro e questo ad Anna provocava invidia. Non soffrivano e invecchiavano solo esteriormente, tuttavia dentro non provavano alcuna lacerazione. Per lei invece, da tempo immemorabile, era tutto diverso...