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Il movimento umano è una attività inscindibile dallo sviluppo poliedrico dell'essere uomo nella sua interezza. L'uomo non può non muoversi. L'assioma tra esistenza e movimento fa sì che lo stesso movimento diventi un armonico sviluppo tra l'uomo in relazione al contesto storico, culturale, sociologico, religioso e politico. In questa visione va da sé che il corpo si plasma a seconda della civilizzazione di quel dato luogo e in quel dato tempo, da divenire esso stesso espressione e forma di potere. In base a quanto detto, vediamo come nelle varie epoche il semplice e naturale movimento dell'uomo assume diverse forme in relazione alla società che lo ispira, cambiando di volta in volta la sua connotazione. Il movimento non è mera contrazione muscolare e lavoro fisico, ma diventa alta espressione della mente che lo finalizza allo scopo che il pensiero (politico, religioso, eccetera) vuole perseguire. Così cambierà forma passando dall'essere ginnastica, educazione fisica, agonismo sportivo, culto religioso, mezzo di riscatto sociale o preparazione alla guerra.