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Francesco Grossi, uno chef che ha sempre lavorato fino a tarda notte, aveva il dono della narrazione leggera come il soffio di aria pura del mattino. Una disarmante e commovente leggerezza che fa della sua scrittura qualcosa di etereo come le nuvole in cielo. Forse non è un caso che, prima di andarsene, abbia chiesto una mongolfiera.