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Gli stregoni toltechi vissuti millenni orsono compresero che l'importanza personale e la pressione della socializzazione costringono il genere umano a vivere con un livello di energia e consapevolezza del tutto insignificanti, ingabbiando l'essere umano in un unico stato percettivo; quello stato che tutti chiamiamo realtà. La vera meta di uno stregone è la manipolazione della percezione e quindi della realtà e la ricerca dell'astratto; cioè il contatto col Nagual o Intento. L'intento, anche chiamato l'oscuro mare della consapevolezza, non possiede caratteristiche umane, nessuna emozione né compassione per la sorte limitata che tutti condividiamo. Così l'uomo è schiavo inconsapevole di esserlo, vittima di una vita priva di potere. Se invece decide di mettere tutto se stesso al servizio del Nagual, avrà a disposizione una parte della sua incommensurabile energia, che per lo stregone diviene potere personale. Attraverso il potere personale acquisito, diverrà in grado di intentare la propria vita e di influenzare il tessuto della realtà assumendone il controllo.