Tab Article
Nell'arco di un secolo e mezzo, tra l'Ottocento e il Duemila, si muove, si agita e gioca una schiera di mimi e di gnomi sui generis, che assurgono a emblema di tanta, varia umanità, la quale rimane tenacemente attaccata a istanze e pulsioni ancestrali e primigenie, come se il tempo e la storia non avessero insegnato alcunché. Il lettore si trova davanti a certi gnomi, che vivono legati alla terra, alla cui materialità sottostanno acriticamente, coperti, come sono, da una materia e da un sottosuolo storico cui non arriva, diversamente da ciò che accade agli gnomi della cultura nordica, la luce del sole. Un piccolo popolo, uomini e donne minuscoli, di stampo mediterraneo, rimasti schiacciati dal peso della storia e spiaggiati sulle sponde dell'aridità e dell'amarezza esistenziale. La loro pesantezza, all'interno del libro, è però bilanciata dalla leggerezza e dall'approccio ludico alla vita di tanti personaggi di questi racconti, eroi del quotidiano vivere, che delle relazioni umane fanno tesoro ai fini della loro crescita umana ed esperienziale e che dell'incanto mimico e dell'ironia fanno la chiave di lettura e di attaccamento, nonostante tutto, alla vita e alle sue articolate.