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Il Carnevale Veronese è uno dei più antichi d'Italia: la tradizione orale riporta che, in seguito ad una carestia, nel 1530 ci fu un eccezionale aumento dei prezzi delle farine e i fornai o "pistori" si rifiutarono di vendere il pane. Ne conseguì una rivolta, iniziata nel quartiere di San Zeno, e il conseguente assalto ai panifici. Per sedare gli animi, un gruppo di facoltosi veronesi, tra cui il medico Tommaso da Vico, decise di provvedere alla distribuzione gratuita alla popolazione di burro, farina, formaggio e vino, proprio l'ultimo Venerdì di Carnevale. E così fu ogni anno a seguire, come da volontà testamentaria del nobile da Vico. All'inizio la manifestazione si chiamava Venerdì casolar, ossia giorno del burro e del formaggio: due alimenti considerati, nel passato, simbolo di abbondanza e di benessere. Più tardi, quando dalle Americhe giunsero in Europa nuovi prodotti, vennero aggiunte all'impasto degli gnocchi (i veronesi pronunciano "i gnocchi") anche le patate, che completarono la ricetta tramandata fino ai nostri giorni. Introduzioni di Silvana Zanolli e Mario Allegri.