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L'identità italiana è ancora in corso di formazione. Noi abitanti del BelPaese manteniamo con la nostra immagine un rapporto gravemente problematico, a volte di negazione, a volte di rigonfiamento compensa-tivo. Il cinema, come efficacissimo strumento di autorappresentazione culturale, conferma la condizione di questo adolescente inquieto, ancora lontano dal conseguire la piena ed equilibrata maturità. Lungo il difficile percorso di maturazione, l'immaginario cinematografico americano, ha ricoperto un ruolo di primaria importanza, proponendo un ventaglio di modelli che ha suggestionato, e suggestiona ancora, l'incerta identità italiana. Ci accorgiamo come le Marche rappresentino una significativa e interessante sineddoche, figura esemplare di assenza di un'identità (cinematografica) solida e strutturata. È proprio a partire dalla constatazione di questo anonimato, penetrando in quest'assenza vistosa, che si è avviato il percorso d'indagine riportato nelle pagine di Non è l'America. Un'indagine che mira a valorizzare i contorni sfumati, l'intrinseca ambivalenza connaturata all'immagine cinematografica di questa decentrata regione dell'Italia centrale.