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Questo libro è particolare perché, con una narrativa cinofila non-fiction, racconta sì delle favole ma accadute realmente. Dimostra così che le favole più belle sono proprio quelle vere della vita reale di tutti i giorni, che nemmeno una fervida fantasia potrebbe raccontarle in egual modo emozionante, come ha fatto l'autore di questi testi. Sono storie di cani di canile e di piccole magie quotidiane che avvengono in un contesto dove finiscono i quattro zampe più sfortunati, ai quali è magari mancata l'occasione di dimostrare il loro vero valore di esseri viventi o che non sono stati capiti fino in fondo dagli umani. L'autore con questo libro ci lascia in eredità difficili riflessioni che entrano nel profondo del cuore, poiché la felicità per un cane di canile è l'arrivo della persona giusta che si reca al rifugio proprio nel momento fissato da un appuntamento tra gli occhi del cane e del suo prossimo compagno umano.
