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Dopo le sue felici versioni in barese de Il Piccolo Principe e di Pinocchio, Vito Signorile si accinge a riproporre, in occasione dei 700 anni dalla morte del sommo poeta Dante Alighieri, la traduzione completa della Divina Commedia del poeta e scrittore barese Gaetano Savelli (1896-1977), raffinato autore che è riuscito a penetrare l'immaginario dantesco, avvicinandosi al suo sentimento e alle sue ragioni. Quella di Savelli fu un'immane impresa di traduzione, a cui dedicò quasi la sua intera vita, la prima edizione infatti venne data alle stampe nel 1971 e di lì a qualche anno l'autore morì. Savelli, accostatosi con timore reverenziale e devozione di un fedele alla Divina Commedia, ha avuto il grande merito di conferire una nuova forma all'opera, rimasta però autentica nello spirito all'originale. Senza travisare le intenzioni del suo maestro Dante egli è riuscito a rendere, nella dimensione vernacolare, l'atmosfera, il senso umano, la commozione, lo stupore ovvero tutti i sentimenti e le emozioni che si ritrovano negli episodi del percorso dantesco verso l'Eterno.