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Tutte le religioni concepiscono l'uomo come un sistema complesso composto da elementi visibili e invisibili. Nell'India la componente sottile dell'organismo è sperimentata come un sistema coordinato di centri - i chakra. Nella kabbalah il sistema sephirotico si identifica con la struttura occulta sottostante il corpo fisico, uno "scheletro spirituale" cui si interconnette il corpo carneo. L'Egitto antico non è da meno intorno a tale conoscenza. Nel sufismo si identifica con i centri lata'if, sulla visualizzazione dei quali si accentrano gli sforzi del meditante. Nell'oriente più estremo la pratica religiosa è incentrata sull'attivazione di tali componenti occulte, inaccessibili ai sensi. Nel mondo nordico il sistema delle rune è associato alla fisiologia sottile, la cui attivazione concorre al raggiungimento del risultato spirituale propostosi; questo sistema viene definito cabala runica. Cercando nelle diverse tradizioni religiose si trovano ulteriori riscontri della conoscenza di tale corporeità sottile e delle modalità d'accesso alla stessa. E il cristianesimo? La risposta è complessa e il testo che qui si propone vorrebbe offrire qualche risposta a questa intrigante domanda.