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L'occasione dell'allestimento di una mostra fotografica dedicata allo stabilimento SASA di San Pellegrino Terme nel secondo dopoguerra ha consentito di aprire uno squarcio sulla storia di questa fabbrica, dismessa da sessant'anni e ormai quasi dimenticata. Il contributo fondamentale alla ricostruzione della vicenda dell'ex SASA proviene dalla ricerca didattica "Un passato da scoprire in una fabbrica da demolire", realizzata nel 1988 da una classe del Liceo Scientifico di Zogno in occasione della riqualificazione dell'area su cui sorgeva la fabbrica, degradatasi di anno in anno. Il testo, le fotografie e i documenti della ricerca vengono qui pubblicati pressoché integralmente e così abbiamo una panoramica completa e dettagliata delle vicende che accompagnarono lo stabilimento dalla sua nascita, nel 1874, come setificio, alla successiva trasformazione in iutificio, ai vari passaggi di proprietà, fino alla chiusura nel 1961. Una storia importante, perché ci lavorarono migliaia di persone, in gran parte donne, in condizioni spesso difficili, fornendo un contributo non trascurabile all'economia locale. L'auspicio è che questa pubblicazione, promossa dal Centro Storico Culturale Valle Brembana "Felice Riceputi", tramite il suo presidente Tarcisio Bottani, e sostenuta dalla partecipazione del Comune di San Pellegrino Terme, possa contribuire alla riscoperta di questa realtà della nostra storia alla quale sono legate le vite di tante famiglie di tutta la Valle Brembana, divenendo una vicenda simbolo di tante altre consimili in Italia in quel periodo storico. Il solo elenco dei titoli dei vari capitoli meglio evidenzia questa realtà: Un passato da scoprire in una fabbrica da demolire; Lo sviluppo industriale nella Bergamasca tra Ottocento Novecento; La condizione operaia nella provincia di Bergamo; Le vicende dell'Opificio di San Pellegrino da Filatoio a Iutificio, a Sacchificio Agricolo; La condizione operaia nello stabilimento, testimonianze; Aspetti tecnici, edilizi e urbanistici della fabbrica e realizzazione del nuovo insediamento abitativo sul terreno ex SASA. In appendice, interessanti documenti e un "Album Sasa" con 32 foto storiche tratte dall'album di un servizio fotografico dell'Azienda, ordinato dal direttore Riccardo Grassi al fotografo Marcello Marchiori negli Anni Quaranta. Fu un direttore di vedute aperte per quel tempo, stimato dalle maestranze che furono con lui quando durante la guerra nascose e fece lavorare in fabbrica una famiglia ebrea per salvarla dalle leggi razziali dell'epoca fascista, e furono con lui quando alla fine della guerra si temette una eventuale rappresaglia contro le persone che avevano avuto rapporti con il fascismo. Proprio a motivo di quella sua scelta a favore della famiglia ebrea, una delegazione delle maestranze lo rassicurò che non aveva nulla da temere. Da ricordare anche quando, in seguito alla crisi mondiale del 1929, molte fabbriche italiane dovettero chiudere. Fra queste la SASA, Saccherie Agricole di San Pellegrino. Decine e decine di famiglie furono costrette ad emigrare con grandi pene e sacrifici, molte in Francia, come quella del futuro sindaco di San Pellegrino Terme, Gianbattista Galizzi, "esempio memorabile per il suo alto senso civico", come ha ricordato l'attuale sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi, che ha favorito questa pubblicazione ed ha scritto una documentata e interessante presentazione.