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«Questi racconti mi sono accaduti dal 1990 a oggi, e nel corso degli anni ne ho solo prosciugato e affinato la forma, mantenendo neutro il tono del linguaggio. Invenzioni, cronache, visioni, confessioni - fatti atroci di cui esseri fragili sono autori o vittime. Sempre di più, con il passare del tempo, ho sospeso ogni giudizio su queste storie, equiparandole a incubi che con la vita si incrociano più spesso di quanto pensiamo e che lo scrittore ha il diritto, se non il dovere, di rappresentare. Questo libro è l'ennesima variazione della mia personale opera al nero - dove le emozioni non devono restare nell'inferno dell'inespresso ma scaturire rigorose sulla scena del foglio. Se l'"estetica notturna" delle mie storie evoca la vicinanza della follia, la loro rappresentazione in libro è il legame con le ragioni di una salute minacciata ma viva.» (Dalla Premessa dell'autore)