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Homo pandemicus nasce come monologo teatrale per l'attore Fulvio Cauteruccio e si trasforma in romanzo. È la cronaca dei mesi e delle fasi della pandemia attraverso lo sguardo di un uomo comune. Il lockdown, la famiglia, la città, i vicini di casa, le fughe dalla reclusione, il mondo virtuale in cui trovare un rifugio dalla solitudine e dall'alienazione. Un instant book, allucinato e sarcastico, del nostro tempo; un racconto di un'epopea, intima e collettiva al tempo stesso, che ha messo in discussione i rapporti umani e tutti gli assetti culturali e sociali della civiltà contemporanea, estremizzandone le contraddizioni. Il romanzo della pandemia che ci ha fatto cantare l'inno nazionale dai balconi e che ci ha posto la sfida di trasformarci in donne e uomini migliori di prima.