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Il saggio esamina quasi giorno per giorno il periodo della nascita del fascismo a Como, attraverso le pagine dei quotidiani in edicola dalla fine della prima Guerra Mondiale alla marcia su Roma. Un periodo nel quale emergono ben distinguibili le radici di tanti nodi politici che ancora oggi sono al centro del dibattito nazionale. Emerge il quadro di un Paese che appare quasi imbambolato, che assiste sostanzialmente inerte al tramonto delle sue libertà. Colpisce, nelle cronache dei quotidiani, la "normalità" delle violenze e dei soprusi che seguono regolarmente le prepotenze degli uomini in camicia nera. Ripercorrendo con cadenza quasi quotidiana il periodo che va dall'armistizio di Villa Giusti alla marcia su Roma (1918-1922) ) ci si rende agevolmente conto di come il processo di costruzione della dittatura - comprese le pagliacciate alla eja-eja-alalà - almeno all'inizio abbia sfoggiato, in provincia, un volto quasi civile, bonario, si potrebbe dire amichevole se non fosse per quelle bastonature che talvolta, com'è fatale, portano all'omicidio.