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Nel 1969, all'indomani della promulgazione della Costituzione Apostolica Missale Romanum di Paolo VI, che introduceva la "riforma" della Messa cattolica, un gruppo di autorevoli teologi stilò un rigoroso documento di critica della nuova liturgia, dal titolo di Breve esame critico del Novus Ordo Missae. Il testo fu presentato a Paolo VI con una lettera di accompagnamento dei cardinali Alfredo Ottaviani e Antonio Bacci. In questa lettera si affermava che «il Novus Ordo Missae [...] rappresenta, sia nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa, quale fu formulata nella sessione XXII del Concilio Tridentino, il quale, fissando definitivamente i 'canoni' del rito, eresse una barriera invalicabile contro qualunque eresia che intaccasse l'integrità del mistero». Il papa non diede mai una risposta e mai una alcuna seria replica è stata mossa contro questo documento che resta una delle pietre miliari nella critica teologica alla cosiddetta "riforma liturgica" del Concilio Vaticano II.