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Ilaria del Carretto, così come le altre mogli di Paolo Guinigi, in una società patriarcale quale era quella del tempo in cui vissero, furono solo preziosi oggetti di scambio. Queste donne, rimaste nell'ombra per far posto, nei racconti degli storici, alla gloria e al decadimento della famiglia Guinigi, meritano di essere illuminate da una luce nuova, perché fu grazie a loro che quella famiglia crebbe in numero e ricchezze. I loro nomi non sono mai stati scolpiti su nessuna pietra, i loro corpi giacciono abbandonati, senza un simbolo che le distingua una dall'altra. La morte le ha rese identiche, l'una all'altra. Con il contributo di questo libro e di coloro che vorranno portare avanti le ricerche, in futuro forse si potrà fare un po' di chiarezza sulla loro esistenza e sulla loro morte, che non ha occupato che poche righe in testi vagamente celebrativi.