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"La tassonomica dei mirabili " è una serie di 16 racconti di genere squisitamente "letterario" tra narrativa fantastica (sono nell'aria il Borges della Storia universale dell'infamia e il Bolaño de La letteratura nazista in America) e quella saggistica dal sapore arcaico e barocco, nello spirito di Athanasius Kircher. Vite surreali, bizzarre, improbabili, quando non eventi minimi, minuscoli, di uomini e donne (ma anche animali, navi da guerra...) comuni e immaginari, che si sono distinti dalla moltitudine e smarcati dall'anonimato per i motivi più eccentrici. Soggetti prodigiosi, eccezionali, mirabili per l'appunto, secondo la concezione dei medievali mirabilia. La scrittura di Ciacci deve ai Dossi, agli Imbriani, ai Gadda, ai D'Arrigo, dove sperimentalismo e linguaggio ricercato, reinventato estrosamente e arricchito di neologismi, divengono la cifra stilistica di tutto il libro. Una narrativa che sembra uscita da un Plutarco folle, esilarante e postmoderno.