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«Stupore: emozione in via d'estinzione, nella vita e nei romanzi. Monte Uccellino è un testo giovane, scritto da un giovane, che sa stupire. A volerlo etichettare, un po' Bioy Casares e un po' Piero Chiara, con una spruzzatina di Andrea Vitali. Marco Bosio è un fabbricante di prodigi e incanti, si può se mai paragonarlo a un arguto imbonitore da fiera, dalla parlantina e fantasia inesauribili: ed ecco pani che sorridono, guarigioni miracolose, una vecchia gallina che torna a fare le uova, anelli di ferro d'inestimabile valore, storie, caratteri e atmosfere cangianti come il trillante cinguettio degli uccellini che danno (forse) il nome al paese. Perché nulla è scontato, a Monte Uccellino. Stupori, dunque, raccontati con una prosa classica e fluida, incredibilmente risolta in un esordiente. Senza forzature, effetti speciali, trucchi, il lettore è coinvolto e complice in un mondo sublimato dall'intensità di fede e sentimenti, giocoso, profondo e misterioso. Le pagine scorrono veloci e leggere verso una fine che si vorrebbe ritardare, appagati dalla dolce prigionia della lettura che ha catturato la nostra attenzione, il nostro cuore.»