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"Frances Trollope di certo non si aspettava l'incredibile successo che ebbero le sue memorie americane in Inghilterra, tutto sommato era ancora bruciante il distacco della colonia più prospera dalla madre patria, mentre era prevedibile lo sconcerto e l'umiliazione dei lettori americani. Non era questo l'obiettivo di Frances, non aveva intenzione di scrivere una satira sulla vita degli americani. Descrive quello che vede, che sente; racconta di un Paese che considera alla rovescia rispetto al suo. Certamente lo fa senza mezzi termini, dall'alto del suo essere cittadina di un impero che domina il mondo, e schietta, senza pregiudizi ci rimanda l'immagine di una nazione ancora primitiva, carica di difetti e di colpe, ma anche di una straordinaria vitalità. Anche se sono passati quasi due secoli, quell'America ricorda per alcuni aspetti l'America di oggi, tanto la capacità di osservazione di Frances ha saputo cogliere l'essenza di quella civiltà. Una donna notevole Frances, che non si è mai data per vinta, instancabile, generosa e aperta al mondo".