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[...] "Negli anni Ottanta, assieme ad altri artisti di Torino e poi di Parigi mi sono occupato delle nuove tecnologie" (Gilardi nel corso dell'incontro al MAXXI). Ma in fondo anche questo interesse, nell'ambito di un percorso come quello di Gilardi che rivela sempre più un'interna coerenza sotto un'apparenza multiforme e variegata, è preesistente: "La mostra Macchine per il futuro aveva indubbiamente una sua peculiarità in quanto rivelava un mio interesse precipuo per il mondo delle tecnoscienze" (l'artista in conversazione con Paola Ugolini). Dunque gli esiti del lavoro di Piero Gilardi di oggi erano già nelle premesse. "Al Parc de la Villette c'è il museo scientifico, si studiano le tecnologie interattive, è stato un laboratorio per il PAV, nel quale convergono tutte le esperienze della mia vita. Con un gruppo di lavoro facciamo molte cose, insegniamo ai bambini a estrarre il DNA dalle piante... siamo una struttura completa museale. Inizialmente il progetto era stato sostenuto particolarmente dall'assessore alla cultura Alfieri. Nel 2006 c'è stata la prima grande installazione di Dominique Gonzalez Foerster: Trèfle, il grande trifoglio verde.