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Ustica è stata abitata dall'età del bronzo fino alla fine del periodo antico, come testimoniano gli scavi archeologici che hanno messo in luce un villaggio preistorico, sorto nel XIV secolo a.C. e abbandonato nel XIII secolo a.C., alcune necropoli che hanno restituito materiali attribuiti a Fenici o Cartaginesi, mosaici, monete e altri oggetti attestano la presenza nell'isola dei Romani. Non vi sono testimonianze archeologiche di insediamenti arabi, pertanto, si può presupporre che dall'VIII all'XI secolo l'isola sia stata abitata saltuariamente. I Normanni vi costruirono la chiesa di S. Maria e il Convento dei Benedettini, che i Saraceni, nel sec. XIV, distrussero impadronendosi dell'isola e disperdendo la popolazione. Ustica rimase disabitata e divenne luogo di scorrerie piratesche fino al XVIII secolo ma venne colonizzata in periodo borbonico, nella seconda metà del '700, e ripopolata da abitanti provenienti da Lipari, insieme a Palermitani e Trapanesi. La popolazione ha conservato i costumi e il dialetto eoliano e si è sviluppata con continuità fino alla metà del XIX secolo, fino a che non iniziarono le prime forme di emigrazione.