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Il Monte di Pietà è un'istituzione antichissima. Il gesto di lasciare un proprio oggetto di valore in cambio di una somma di denaro con la prospettiva di riscattarlo in futuro precede addirittura la nascita delle prime banche. Un gesto nato in tempi lontani, che però molte persone compiono ancora oggi. La decisione di impegnare gioielli, orologi, quadri o pellicce - oggetti a volte inutili e desueti, dimenticati negli armadi per anni - non viene solo da una difficoltà economica momentanea, anzi, molto spesso è un modo per esaudire un sogno, realizzare un progetto di vita, o semplicemente togliersi qualche sfizio. Protagonista dei quindici racconti di questo libro è l'umanità che passa ogni giorno dai Monti di Pietà; gli stessi uomini e donne, giovani e anziani, che potremmo trovare in fila alle Poste, al ristorante o dal parrucchiere. Dalla "bella Milly" che lascia ogni estate le sue due pellicce allo sportello per tenerle al sicuro e pagarsi le vacanze, alla madre che impegna un flauto d'oro per mantenere la figlia al conservatorio in Canada, all'imprenditore che decide di rinunciare alla sua collezione di Rolex per poter risollevare la sua azienda di legnami. Uno spaccato della nostra società, raccontato attraverso gli oggetti e il significato che diamo loro. Storie di vita quotidiana, più o meno straordinaria, in cui possiamo riconoscere un pezzo di noi stessi. Prefazione di Luca Ricolfi. Postfazione di Gianluca Garbi.