Tab Article
"Che qualcuno cancelli la mia gabbia a matita!". Graffiante nella pressante composizione artistica, l'autrice, al suo esordio, riesce a coniugare pregevolmente il diletto della parola al piacere dell'istantanea colta con l'obiettivo fotografico. Parola e immagine sono le due ali con cui la fantasia sembra librarsi sull'orizzonte della vita, quasi a profetizzare il progetto futuro dell'Amore che scaccia le paure. Convivere con le paure, addomesticarle per poi tentare di esorcizzarle nella loro inconsistenza di ombre furtive addensate sul sentimento più puro, l'Amore, è compito liberatorio dell'Anima pronta a uscire dalla gabbia del dolore che vessa la quotidianità. Ché la gabbia non è fatta di sbarre, bensì di segni grafici dell'effimero suscettibili d'essere cancellati dal di dentro o dal di fuori.