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Poeta del quotidiano e attento osservatore del suo tempo, l'Autore prosegue, in questa seconda parte di 'Opera omnia', la ricerca fondata sia sull'espediente onirico sia sulla realtà diaristica che lo riguarda. La poesia, che salva e non salva in opposti orientamenti, speculazione o profezia col suo rovescio di probabilità, è anche grido di dolore del mondo che permette l'indagine a tutto campo sulle molteplici realtà riunificate nel linguaggio dell'esistenza. È un vagabondare con la mente lungo 'il filo del tempo' nel regno dello spazio riflettente memoria.