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La pandemia ha acceso paure e fantasie, ci ha fatto tornare adolescenti. È un viaggio mentale, un thriller dell'anima, è la storia di due immaginazioni che diventerà un gioco al massacro, un gioco che non corrisponde a come sono loro, non si ritrovano nel covid così come sono. O forse sì... Il covid è stato l'accensione, il lockdown è la benzina servita a aumentare le nostre paure e le nostre solitudini. L'amore al tempo del virus, il virus dell'amore, un amore malato. Sergio Castellitto dice che è una specie di seduta di psicoterapia a due, nella quale coinvolgere il pubblico come spettatore ma anche come analista e analizzato: in fondo. Lo spettatore ha vissuto lo stesso trauma del lockdown, è persona informata dei fatti... L'impotenza dei sentimenti nel tempo sospeso del virus. La piéce ha un forte realismo ed è anche irreale, perché i due non si incontreranno mai come amanti. La vita reale a volte è per chi non sa fare di meglio. C'è la realtà e la surrealtà, una storia irreale che sembra reale, e soltanto la paura potrebbe salvarli. È un avanzo di amore maturo, è il sogno (o l'incubo) di una notte di mezza età...