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Nel pianeta delle seconde occasioni le vittime possono confrontarsi un'ulteriore e definitiva volta con i loro carnefici. Quale sarà l'esito di tale confronto? Giordano Bruno, il filosofo visionario, si trova di fronte Roberto Bellarmino, il Santo che ha guidato molte inchieste dell'Inquisizione con la tortura e la finale condanna a morte dell'imputato. Il pensiero di Giordano Bruno è vivo e attuale nei suoi dialoghi, scritti in un italiano eclettico e fantasioso: tra l'infinito dell'universo e il minimo dell'ente si inseriscono le riflessioni sulle antiche fonti della religione, sulle nuove scoperte astronomiche e scientifiche, sul valore della matematica, sull'insegnamento e sul mondo naturale, oggetto di studio e di ammirazione senza fine, e sulle sue esperienze personali. Su tutto Giordano Bruno difende e asserisce l'autonomia dell'intellettuale, l'indipendenza del pensiero e della sua espressione dalla religione. Ramingo per l'Europa in cerca di un posto di insegnante, imbattibile nelle sue conoscenze e nell'uso strategico della memoria, posseduto da una ragione passionale e da passioni superiori alla ragione, altruista fino all'auto distruzione, arrogante fino all'insulto, iracondo e bestemmiatore fino alla follia, Giordano Bruno era e rimane una persona mite e assurdamente tenera, legata alla sua terra natale e agli aromi di un mondo che sapeva animarlo con le sue contraddizioni.